domenica 1 marzo 2015

A proposito della puntata di Presa Diretta sulla droga (14/09/2014)

Riflessioni sparse durante e dopo la puntata di Presa diretta sulla droga:
(l'ho scritto appunto a settembre, ma chissà perché la bozza è rimasta qui. Boh)

-I conservatori, si conferma, sono fuori dalla realtà.
-Quando lo Stato non interviene e lascia fare al mercato, è un casino.
-Specie se è mercato nero.
-Se a Wall street si spostano verso il mercato della cannabis, vuol dire che c'è uno sbocco: d'altronde perché lasciare tutti quei soldi in mano ai mafiosi?
-E anche i mafiosi: perché commerciare a pistolettate se puoi fare i miliardi legalmente? Vedi tanti altri ambiti economici in cui è avvenuto un passaggio simile.
-Fino a oggi il proibizionismo ha ammazzato persone, aggravato il problema e fatto arricchire i criminali: viene il sospetto che certe leggi non è che abbiano fatto comodo ai trafficanti così, come effetto collaterale, ma che siano state in qualche modo, per così dire, "commissionate".
-un po' come i bootleg: sì, qualcuno registrava i concerti poi andava dalla piccola casa discografica e quella ci faceva il disco illegale; ma a un certo punto, viste le vendite, immagino che certe case finanziassero qualcuno che andava apposta a registrare i concerti, con tanto di fondi per mazzetta a chi doveva controllare all'entrata e al fonico per farti attaccare il registratore al mixer. Non so se la metafora è chiara.
-E fino a oggi conveniva il proibizionismo, ma forse non conviene più.
-Strana una puntata in cui da una parte si spiegano i danni dell'abuso, dall'altro si invita all'uso: ma appunto, uso e abuso. E sospetto che la comprensibile attenzione verso la salute DI QUEI DROGATI DEGLI ADOLESCENTI abbia fatto preferire l'allarme alle teorie antiproibizioniste.
-Contrariamente alle obiezioni da secchione pignolo e coi paraocchi di uno con cui ho discusso tempo fa in rete, si conferma il principio che esistono assassini di propria mano, diretti, a tu per tu, ed esistono quelli che le mani non se le sporcano e fanno stragi con un decreto, una firma, una decisione apparentemente solo amministrativa e che invece è carne e sangue di persone.
Legislatori che hanno mandato in quell'inferno che sono le nostre carceri persone che avevano in tasca una canna e mezza o poco più, sono di fatto degli assassini, punto. E se la legge non li considera tali, amen: lo sono e basta.
-Perché è la legge che fa il criminale: se io dico "puniamo chi guida troppo veloce", tutti sono d'accordo. Poi però decido che "troppo veloce" è da 30 km/h in su e così metto in fuorigioco/nell'illegalità un botto di gente, che di fatto NON va troppo veloce. È come per i migranti e i parametri per cui uno è clandestino, è come la percentuale di certe sostanze nell'acqua, che viene alzata per non far dichiarare inquinato il fiume o il mare.
-sono d'accordo con gli spagnoli: non si può lasciare questo mercato a gente che viene da Wall Street, perché se c'è commercio c'è guadagno e quindi l'interesse che il consumo cresca, con tanto di non-informazione sui pericoli, o sulla composizione del prodotto (succede già nell'industria alimentare USA).
Per cui mi piace la loro soluzione: club controllati e gestione e controlli statali (magari efficienti, eh?).
-Antonin Artaud era un grande:


1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Giulio volevo dirti che quest'estate sono stata in vacanza in Irlanda, a Dublino & Galway etc. con la mia famiglia - quanti ricordi! Dublino un po' me la ricordavo ma Galway e' proprio un'atra città' - davvero non l'ho riconosciuta. Un abbraccio e spero che tu stia benone! BP x