domenica 25 maggio 2008

La Nazionale Italiana di calcio contro Syd Barrett - Riciclo 2

Altro articolo vecchio ritirato fuori dal cassetto e, dopo revisioncina, pubblicato.

Forza Syd!


LA NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO E SYD BARRETT

Storia di un conflitto pluridecennale.


Riuscite a immaginare due cose più lontane tra di loro della catenacciara, sparagnina, opportunista e furbetta Nazionale italiana, e la fantasia libera e gioiosa, refrattaria alle dinamiche dell'industria musicale dell'artista Syd Barrett?

Da una parte la rappresentativa pallonara azzurra raramente ha offerto calcio spettacolare, raramente è entrato nel cervello dei suoi allenatori e giocatori che vince chi gioca "bene", e che "bene" può anche significare "bello": in fondo, per fare bel calcio devi essere bravo, e chi è bravo vince.
Macché, nulla di tutto questo, salvo rari casi: un Rivera o un Baggio ogni tanto, un Mazzola o un Bruno Conti come scogli che emergono da una storia fatta di squadre concrete, efficaci, preparate sì, ma sempre più attente intanto a non prenderle e poi si vede, prima il risultato poi, forse, il resto. E certo, quattro titoli mondiali, ma due nella notte dei tempi e due contro ogni previsione, frutto di sorprendenti miracoli contro squadre di ben altra levatura (dal vago sapore di fregatura ai danni di queste) nell'82 e di un calendario fortunato stavolta, superato comunque con più di qualche patema e grazie alla necessità di dover salvare la faccia, oltre che col solito gioco stentato.

Dall'altra l'ex-leader dei Pink Floyd, artista che un tempo sorrideva sul mondo con gioiosa follia e che mal si adattava ai meccanismi stritolatori dell'industria discografica e alle sue pressioni, praticamente l'opposto (un'altra musica, è il caso di dirlo).

(Il resto, la retorica del maledetto bruciato dalla sua stessa eccezionalità, col suo ovvio contorno di facili riduzioni alla semplice questione droga degli squilibri che lo portarono prima ad essere allontanato dai Pink Floyd, e successivamente al ritiro nel totale isolamento, è pura spazzatura: Syd Barrett era personalità fragile e afflitta già dall'infanzia da qualche turba, "preso nel fuoco incrociato dell'infanzia [nel senso di innocenza] e della fama", che non resse lo stress di un ambiente il quale, una volta scoperto che gli spontanei parti della fantasia del giovane fruttavano grana sonante, voleva metterlo a produrre uova d'oro a cottimo. E come la gallina della famosa fiaba fu uccisa dall'avidità di un padrone miope che non sapeva accontentarsi di quanto l'animale produceva spontaneamente, Barrett (aiutato anche dalle droghe, certo, ma non solo) intraprese il percorso di nevrosi che il suo ex-bassista Roger Waters ha mirabilmente delineato in The Wall. E il fatto che, contrariamente a certe voci, una volta abbandonata l'industria discografica se ne sia stato tranquillo dimostra che forse le colpe dell'LSD questa volta sono relative, e che riuscire a pensare contemporaneamente all'arte e al denaro è un talento che non hanno tutti.)


Una squadra e un artista del genere, pur agendo in due ambiti apparentemente incomunicabili, non potevano che essere in conflitto: e infatti un confronto tra le date dimostra che, in qualche modo, anche a distanza, si sono fatti guerra davvero, e che i trionfi dell'uno coincidevano con gli smacchi dell'altra.

Leggere per credere:


1962: Intorno a quest'anno Syd Barrett sta imparando a suonare la chitarra che diventerà il veicolo principale della sua arte. La Nazionale Italiana in qualche modo lo sa e in Cile viene eliminata a cazzotti da una squadra più brutta e cattiva di lei (quasi un contrappasso).

1966: I Pink Floyd stabilizzano l'organico, suonano stabilmente in giro e trovano un manager e un contratto discografico, quindi l'Italia rimedia la storica figuraccia della sconfitta contro la Corea.

1968: Syd Barrett comincia a dare segni di squilibrio e il 6 aprile è ufficialmente fuori dai Pink Floyd. Due mesetti scarsi dopo, l'Italia vince il campionato europeo di calcio, un po' a fatica: ci vogliono una monetina fortunata e una finale ripetuta due volte, segno che le sue sorti e quelle del musicista inglese devono alternarsi per forza.

1970: Barrett pubblica non uno ma DUE dischi da solo, e suona anche nelle Peel Sessions alla BBC. E così la Nazionale Italiana, nonostante abbia in squadra non UN campione del calibro di Mazzola o Rivera bensì TUTTI E DUE, e nonostante sia forte al punto di compiere la storica impresa del 4-3 alla Germania Ovest, perde la finale contro il Brasile (si, ok, c'era Pelè, ma sicuramente è stata colpa del momentaneo ritorno di Barrett).

1972: Syd, pur senza molto successo, riprova a suonare dal vivo. L'Italia di calcio, perciò, non ritiene opportuno bissare la precedente bella prova al campionato europeo e va fuori ai quarti.

1974: Eliminazione tristarella per la Nazionale italiana ai mondiali di Germania, non particolarmente eclatante. Barrett perciò l'anno dopo si fa rivedere dai suoi amici del gruppo, che hanno appena finito di registrare Wish You Were Here.

1978: Bilancio contrastante per Barrett: Roger Waters praticamente gli scrive un disco, il suddetto The Wall (che uscirà l'anno dopo), ma pur di farlo di fatto spacca i Pink Floyd. E anche l'Italia fa una buona figura ai mondiali Argentini, ma la eliminano prima della finale.

1982: Dopo che il musicista aveva provato a tornare a vivere a Londra, tornandosene dopo poco tempo a casa, e dopo anni che non rilasciava interviste, due giornalisti lo scovano e lo sputtanano per mezzo mondo, pubblicando foto che lo mostrano grasso e pelato e riferendo conversazioni sconnesse. Uno scoop probabilmente falso, almeno in parte, ma talmente clamoroso che l'Italia, dopo 44 anni rivince un mondiale.

1984: Esordisce il gruppo scozzese Jesus and Mary Chain con un singolo che ha sul lato b una cover dell'inedita Vegetable Man di Barrett. L'Italia campione del mondo neanche si qualifica agli europei di Francia.

1988: Esce la raccolta di inediti di Syd solista Opel attesa da anni, e l'Italia si fa sbattere fuori dalla nazionale di un paese, l'URSS, che due anni dopo cesserà di esistere.

1990: Nessuna notizia di Syd Barrett. L'Italia gioca i campionati del mondo in casa, e non sapendo bene cosa fare in semifinale ci arriva, ma poi perde ai rigori con l'Argentina.

1992: A Syd Barrett offrono 75.000 sterline per incidere quello che gli pare, e il signore declina. Però ristampano i suoi album con aggiunte, e perciò l'Italia all'europeo nemmeno si qualifica.

2001: Antologia di Syd Barrett con una canzone inedita, in realtà nota da anni sui bootlegs. L'Italia prova a scongiurarne l'uscita arrivando in finale agli Europei del 2000, ma si fa beffare dalla Francia. Il disco esce, e perciò la Nazionale ai mondiali dell'anno dopo si fa eliminare un'altra volta dalla Corea (Moreno non c'entra nulla, probabilmente preferisce i Pink Floyd di Waters).

2006: Si chiude tristemente questa storia: Syd è malato di diabete, l'Italia trova chissà dove la forza di vincere il mondiale e, come spesso succede nella vita reale, la bruta concretezza vince mentre la fantasia, l'arte (sia pure ferme da decenni) devono abbandonare la realtà. Ahimè...



Ma la sua musica ha contagiato migliaia, milioni di artisti, in tutto il pianeta. E ai prossimi campionati del mondo sapremo quale nazione ha appreso più volentieri la lezione del magico pifferaio di Cambridge: Italia occhio, Syd è ovunque....

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