venerdì 6 giugno 2014

Sulla riviera ligure

(Sì, sono manierista, ok.
E sono anche un trasher che ama l'indie ma guarda spesso Sanremo, d'accordo.
E soprattutto manierista, va bene)


Sulla riviera ligure

Sì, stasera sono qui
solo, sotto il sole di agosto,
son qui davanti a questa porta:
la solita strada, bianca come il sale,
e un canarino sopra la finestra.
E sulle terrazze del corso,
al buio, di notte,
marinai con gli occhi chiari:
fra tutti gli altri li ho riconosciuti
e i turisti impietriti non ridono più.

La notte ti somiglia
(se c’è la luna cambia di colore)
e io voglio restare rospo,
sudato che farei schifo a un piede;
ma in una raggiante Catania
(il nome di ogni città)
la mia piccola ribelle
sui fiori non vola più:
in tutti i luoghi, in tutti i laghi,
in acque alte fino alle ginocchia,
resta una mamma bianca, una barca nera
e la certezza negli occhi che ci avevano fregato.

In preda ad uno spasimo,
io mi... ti voglio senza amore,
un amore nucleare,
fra le rose di questo giardino:
quando gli anni son fucili contro,
voglia di stringersi e poi
poi non basta mai, tante cose da dirsi,
tesi e illusioni,
vecchi discorsi sempre da fare
per ore per ore per ore,
per colpa di una sottana
(però sapeva amare).

Magari tu ci sei, problemi non ne hai:
non cambi mai per davvero,
cambia il vento ma noi no.
E fare finta che è normale
una pizza in compagnia
in salsa verde
- ma noi, un tempo ci amavamo;
menta in bocca,
toccami con l’alito
nel mio profondo fondo.

L’ultima volta che sono morto
l’oppio ci costava meno di una birra:
tutto ha un prezzo, anche l’amore.

Guglielmo ha un reggipetto,
Amanda è libera,
Francesca è libera,
e adesso sta con lei
in attesa di vivere un sogno incredibile:
far guerra alla guerra
– ma certe croci sono enormi.

Mi sono perso.
Che confusione,
penso che un sogno così non ritorni mai più:
buonanotte a tutti voi, non vi disturberò.

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